Visite fiscali per i dipendenti pubblici, cambia tutto: attenzione ai nuovi orari

Ora cambiano le modalità delle visite fiscali per i dipendenti pubblici, orari compresi. È importante conoscere le nuove norme per chi lavora in questo ambito.

Assentarsi dal lavoro per qualche giorno a causa di una malattia può essere più che naturale, anche se ovviamente chi è dipendente non può agire liberamente, ma attraverso una disposizione data dal medico di base. Qualora non ci si sentisse bene, è così possibile rivolgersi al proprio dottore (ormai quasi tutti operano su appuntamento) per un controllo in cui si stabilirà se sia necessario prendersi qualche giorno di riposo.

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Cambiano gli orari per le visite fiscali dei dipendenti pubblici – Foto | Testandtell.it

Questa modalità di azione è ovviamente consentita solo quando si sta effettivamente male, ma sono ancora diversi i casi di persone che agiscono in questo modo anche solo se non hanno voglia di presentarsi in azienda, magari in accordo con il curante. In realtà, in questi casi è possibile essere sottoposti a visite fiscali, volte ad accertare la situazione e capire se davvero tutto è avvenuto in modo regolare.

Visite fiscali per malattia: nuovi orari per i dipendenti pubblici

Chi è in malattia deve trovarsi a casa qualora dovesse esserci controllo, che può essere stabilito dall’INPS o dal datore di lavoro. In alcuni orari ben precisi, infatti, possono tenersi le visite fiscali, dove si accerterà lo stato di salute del lavoratore.

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Le visite fiscali servono ad accettare le condizioni del lavoratore – Foto | Testandtell.it

Nel caso dei dipendenti pubblici questo ora potrà avvenire dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. Si è deciso così di uniformarsi con quanto già accadeva per i dipendenti privati, come specificato dall’ente di previdenza nel messaggio numero 4640 del 22 dicembre. Fino a qualche tempo prima, infatti, era necessario rendersi reperibili per sette ore al giorno, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. L’obbligo è valido anche nei giorni lavorativi non festivi, qualora la malattia decisa dal medico riguardi anche quelle giornate.

La decisione è stata presa in seguito a una sentenza emessa dal Tar della Lazio, pubblicata il 3 novembre 2023, che ha annullato una parte del decreto 206 del 17 ottobre 2017 del Ministro della Semplificazione e della pubblica amministrazione, provvedimento attuativo della riforma Madia. Il riferimento è a quella parte della norma relativa agli orari, ora ritenuti non più validi.

Sono previste esenzioni?

L’INPS nella sua circolare ha inoltre precisato quali siano le situazioni in cui non è necessario dover essere reperibili negli orari in cui sarebbero previste le visite fiscali.

Il riferimento è a chi soffre di particolari malattie. Tra queste rientrano situazioni di scompenso acuto in malattie psichiatriche, trapianti di organi vitali, sindromi vascolari acute, malattie dismetaboliche in fase acuta, situazioni di scompenso acuto in malattie psichiatriche e cirrosi epatica in fase di scompenso, giusto per citarne alcune.

A queste si possono aggiungere le persone che soffrono di malattie riconosciute come cause di servizio, chi ha patologie gravi richiedenti cure salvavita e condizioni connesse a invalidità riconosciuta almeno al 67%.

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